PRESENTAZIONE
              Mi occupo d’informatica
  
            (ma anche di filosofia,
            fisica nucleare, astrofisica,
 
            cosmologia e poesia).
 
            Non sono  un poeta.
 
            Per giocare con il computer
 
            ho fatto un esperimento:
            ho messo in un  file
 
            i Canti di Leopardi 
            e detto al programma 
            di farne un compendio, un sunto,  
            un estratto, una sintesi, un condensato.
            E’ venuto fuori questo Omaggio a  Leopardi.
 
            Una manipolazione testuale e poetica.
 
            Ma non un'alterazione  genetica.
 
            Sto scherzando. 
            Non c’è intelligenza artificiale 
            in grado di  “leggere” Leopardi. 
            Leopardi va letto a mani nude. 
            Senza PC. A cuore libero…
 Se avete  pazienza, per circa dieci minuti,
proverò a rileggere,  a modo mio, 
            il grande Giacomo di Recanati. 
            Aiutandomi la voce 
            e il grappino degli  amici della Pro Loco 
            ci metterò un po’ di Carmelo Bene. 
              Cantando finché non more il giorno
 
            lo dedico a Mariella 
            e a due garzoncelli scherzosi:
 
            una, impegnata a  scrivere SMS, 
            gusterà in futuro la forza della parola vera
 
            e la sua bellezza;
            l’altro, appena crescerà, 
            forse scoprirà 
            Leopardi attraverso la mia voce. 
            Lo  dedico altresì a un amico perduto.
  
            Amico comune con Dino. 
            Si chiama P. (P. punto e basta). A lui leggevo Leopardi,  
            al Pizzo di Sant’Arianna, ai tempi del liceo “Manzoni”, 
            meglio o peggio di  oggi, 
            quand’egli traduceva Eschilo e Lucrezio, 
            senza vocabolario, 
            indubbiamente  molto meglio di me.